lunedì 26 novembre 2012

Fagottini di mela e ricotta

Cosa c'è di più bello che svegliarsi la domenica mattina con il profumino di qualcosa appena sfornato? Visto che a me piace molto coccolare le persone a cui voglio bene ieri mattina mi sono svegliata un po' prima (non volontariamente) e ho voluto fare un piccolo regalino al mio tesoro. Ho preso un rotolo di pastasfoglia rettangolare, l'ho tagliata in 6 rettangoli poi ho sbucciato una mela grossa, l'ho tagliata a cubetti e l'ho messa in una ciotola con un po' di zucchero poi ho aperto una confezione piccolina di ricotta e anche quella l'ho mescolata con un po' di zucchero. In ogni rettangolo ho messo un cucchiaio di ricotta e uno di mele, ho chiuso i rettangoli per bene per evitare di dover andare a raccogliere il ripieno nella placca del forno e ho fatto con il coltello un paio di taglietti su una delle due superfici di ogni fagottino e ho cosparso il tutto con un po' di zucchero, e poi via in forno!
Che profumino! Il tempo che crescessero e si colorassero , un buon cappuccino e direi che è stato proprio un "buon giorno".


Una variante al fagottino sono i cornetti, prendete la pastasfoglia rotonda e tagliatela a spicchi (4 -6) poi farciteli nel mezzo e arrotolateli dalla punta al bordo facendo attenzione a chiuderli bene nei lati....


mercoledì 14 novembre 2012

Crepes



Questa sera non sapevo cosa fare per cena ma non avevo voglia della solita carne così ho pensato alle crepes. Sono una cosa facile, veloce, sfiziosa e soprattutto fino alla fine puoi decidere se farcirle con qualcosa di dolce o salato.Ecco che con due uova, poco più di un etto di farina, un po' di latte il gioco è stato fatto, le ho farcite con melanzane saltate, taleggio, philadelpia, l'ideale sarebbe stato avere più formaggio perchè con un ripieno denso e cremoso sono davevro una favola! Questo piatto ha origini francesi, anche se la leggenda sulla loro nascita le riporta a Roma quando il papa, per dar da mangiare ai molti pellegrini giunti in città chiese ai cuochi di preparare qualcosa a base di uova e farina, ingredienti che aveva in abbondanza. Forse da qui nasce il significato che portano, si dice siano simbolo di alleanza e amicizia.

martedì 6 novembre 2012

La ricetta perfetta

Sono ai primi passi nel mondo del blog cosí ho chiesto ad un po' di persone di dare un giudizio per migliorare. In particolare mi hanno fatto notare come nei miei post non ci siano né la classica "lista degli ingredienti" né l'indicazione delle quantità ma la cosa non è casuale. Una volta le nostre nonne non avevano la bilancia, al massimo usavano dei misurini che potevano essere bicchieri, contenitori e ovviamente a casa ognuna aveva il suo (sí ok, le proporzioni piú o meno erano le stesse) peró di fatto andavano ad occhio. Ecco perché anche io cerco sempre di cucinare, soprattutto i cibi salati, le torte fanno storia a sé, andando ad occhio, a sentimento, assaggiando, provando ad accostare sapori che penso stiano bene tra loro. Cucinare é come riempire una tela, devi colorare, dare sfumature, accentuare alcuni tratti e sfumarne altri, farne i contorni, metterci una bella cornice, lo stesso succede tra i fornelli, si parte dai colori base che sono gli ingredienti fondamentali e da lí ci si aiuta con il resto, sale, vino, spezie, erbe...
La ricetta perfetta sta nella nostra testa, nella capacità di dare sfogo alla fantasia, nel cercare di accostare i sapori come piú ci piacciono, nel provare ad unire elementi provenienti da cucine diverse, é la passione per la cucina che rende il cuoco perfetto, il suo colpo di genio nel mettere insieme qualcosa a cui altri non hanno ancora pensato.
Il sostanza, in ognuno di noi c'é il grande chef che aspetta solo di uscire allo scoperto


lunedì 5 novembre 2012

Un po' d'oriente

Sta sera sono tornata a casa e non sapevo cosa fare. A me piace variare, così sono sicura che non ci si stanca mai di quello che si mangia anche se un elemento sempre presente nei miei piatti sono le spezie, di tutti tipi, in tutte le maniere. Oggi avevo voglia di sapori orientali così ho fatto scaldare un po' d'olio in padella con uno spicchietto d'aglio, ho tagliato delle zucchine a rondelle e una volta cotte ci ho aggiunto il tacchino tagliato a listarelle. Una volta che il tutto si è cotto a puntino ho aggiunto un pizzico di paprika e del curry, ho aggiunto una bella scucchiaiata di Philadelpia (quello classico), un goccio di latte e il piatto era pronto.



Visto che il piatto è stato veloce vi racconto due cose sulle spezie che ho utilizzato.
Il curry è una miscela indiana, ce ne sono di diversi tipi a seconda di ciò che le compone, quello che comunque è sempre contenuto al loro interno è il cumino, la senape nera, il peperoncino, pepe nero, coriandolo e curcuma. Tra i vari tipi, la più pregiata è il Garam marsala, adatta a carni e verdure, esiste una miscela più rossa, il Tandoori, adatto a marinare la carne con lo jogurt, la Madras che è più piccante e il Vindaloo per i piatti agrodolci. Il curry non contiene praticamente calorie, stimola la digestione, è ricco di sali minerali e vitamine.


La paprika viene estratta da una pianta tropicale originaria del messico, conoscoita in Asia, Africa e diffusa in europa dopo il '500. Anche per lei ne esistono di molti tipi, dolce e piccante, il suo aroma si sviluppa particolarmente se associato alla cipolla o al lardo, se cotta " a secco" tende a carammellasi modificando la sua aroma




sabato 3 novembre 2012

Come una volta

In questo ponte dei morti sono capitata in un ristorante meravoglioso, con un'atmosfera calda e vivace e dei piatti.... Di fianco a noi c'era una coppia di signori australiani che hanno fatto scaturire per l'ennesima volta la convinzione che in italia, il cibo è sensazionale. Se per noi, che bene o male siamo abituati a mangiare bene, quei piatti hanno fatto fare la ola alle papille gustative, chissà cos'hanno scaturito in quei due...sono giunta alla conclusione che la risposta era semplice e piuttosto estrema, o si sarebbero innamorati più di noi o non lo avrebbero apprezzati. Uno dei piatti che abbiamo assaggioto erano i fagottini di pere e formaggio, delicato, particolare...quindi ho rubato l'idea.

Come una volta la mattina ci si alzava presto, si anadava a fare la spesa e si preparava da mangiare così sta mattina ho fatto io, sveglia presto (alle 8 mia nonno avrebbe detto che proprio presto non era però, per essere sabato...) dritta al supermercato per riempire il frigo piangente e poi a casa a preparare la sfloglia. Senza tv, senza musica o altro di sottofondo ho preso il mio bel tagliere, la farina, le uova e....
Impastare è un lavoro di pazienza, calma, ti da modo di pensare, di inventare, di viaggiare con la mente. Avere silenzio intorno non è stata una scelta cercata ma l'ho apprezzato, mi ha permesso di concentrarmi su quelle uova, quel movimento, quel ripieno che andava sul fuoco. Così mentre l'impasto riposava ho tagliato tre pere e le ho fatte andare con un filo d'acqua, ne ho frullato una parte e poi le ho ripassate in padella con del gorgozola. E ora la parte più difficile, tirare la sfoglia.... Con tanta tanta pazienza ho tagliato i pezzettini e li ho chiusi uno ad uno aspettando che l'acqua fosse pronta per buttarceli dentro.

Sì è vero, ci vuole tempo per fare queste cose, e per noi che siamo molto spesso di corsa trovarlo non è facile però come tutte le cose, per ciò che riteniamo importante il tempo lo troviamo. E così, in un sabato mattina d'autunno, dopo aver copiato l'idea di un qualche signore/a della cucina di quel risporante, ho provato a riprodurre una delle cose che mi erano piaciute di più, si fa fatica è vero però poi si mangia con molta più soddisfazione, ed ogni tortello si porta dietro un pensiero, quello che stavi facendo mentre lo creavi...